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Tag: cambiamento

“Pochi passi dal futuro”

Luglio 2024: pubblicazione del mio primo romanzo.

“Qualcosa è cambiato. Oggi ho una vita diversa. E pensieri diversi. Il presente, ma soprattutto il futuro, hanno assunto colori nuovi, più vividi, più veri”.

Le parole della casa editrice END Edizioni:

“Quanto costa uscire dai binari rassicuranti della routine? Quanto può essere faticoso, ma anche sottilmente appagante, liberarsi dalle abitudini e dai condizionamenti che ingabbiano le nostre vite? Il romanzo di Paolo Speranza non offre a chi legge soluzioni facili, non propone risposte definitive e rassicuranti, stimola piuttosto una ricerca interiore che serva a illuminare e chiarire il nostro rapporto con il mondo e con gli altri. La frustrazione e la paura di sbagliare guidano spesso le nostre scelte, ma a volte basta un fatto inaspettato, una deviazione dalla trama risaputa, dal ripetersi monotono delle giornate per cominciare a guardare la vita con occhi nuovi. Certo, i segni vanno colti, riconosciuti e interpretati, e il viaggio è tortuoso, a tratti doloroso, la meta appare lontana e il rischio di fallimento ci accompagna inevitabilmente. Inutile sottolineare, tuttavia, che se non abbiamo il coraggio di iniziare quel viaggio non potremmo mai sapere come va a finire.”

Qui potete trovarlo in vendita online: https://www.ibs.it/pochi-passi-dal-futuro-libro-paolo-speranza/e/9791281156142?srsltid=AfmBOoqQsz9eW9HOgkI5fvtwxpqiqzPvUjLFsuQZPYEoWReq56t6bVDM

Un biglietto per il futuro

Pubblicato il 29 maggio 2023 su paolosperanza.substack.com

Puoi leggerlo qui:https://paolosperanza.substack.com/p/un-biglietto-per-il-futuro

Business Anthropology: il cambiamento che viene da lontano

Pubblicato il 25 maggio 2023 su risorseumane-hr.it
La Business Anthropology offre una prospettiva unica sull’interazione tra cultura e produttività aziendale. Mentre in Italia è ancora marginale, nel mondo anglosassone e nel Nord Europa è un approccio diffuso. E’ tempo di abbracciare questa disciplina che, unita alla psicologia, offre nuove e ampie dimensioni per il successo delle nostre imprese.

Leggi il mio articolo pubblicato qui:

La persone al centro: ma è davvero questa la chiave?

Pubblicato il 9 maggio 2023 su risorseumane-hr.it

“La persona al centro”
Credo che ciascuno di noi, da qualsiasi prospettiva di business guardi, ha sentito fino allo sfinimento questa frase, uno slogan sbandierato e spesso vuoto, una direzione annunciata e spesso non intrapresa.
Ma davvero questa “persona” che tutti vogliono mettere al centro è felice di esserlo, ammesso e non concesso che l’intenzione ostentata sia poi agita? 

Leggi il mio articolo pubblicato qui:

Non dobbiamo temere il cambiamento, è la strada per lo sviluppo organizzativo

Il cambiamento fa parte della nostra esistenza: è parte di noi e per questo non dobbiamo temerlo. Affrontiamolo con le nostre caratteristiche, modalità e potenzialità, calandolo nel nostro contesto. La resistenza al cambiamento è un ottimo antidoto per non farsi distrarre dal caos: rispettiamolo senza farci ostacolare. Lasciamoci ispirare da modelli e schemi, ma ricordiamoci che è il nostro piano di sviluppo a guidarci al meglio.

 

Ecco un estratto:

“L’azienda deve adeguarsi alle richieste del mercato”; “Bisogna adattare la nostra organizzazione al business”; “I nostri prodotti non sono più in linea con le richieste dei clienti”; “Dobbiamo essere più produttivi e impegnarci di più”; “Dobbiamo andare d’accordo e lavorare bene insieme”; “Bisogna modificare il modo di lavorare del gruppo”. Ognuno di noi potrebbe scrivere centinaia di queste frasi. Vere, verissime, ineccepibili. Tutte rivolte al cambiamento, non c’è dubbio, anche se non esplicitamente. Tutte parlano di uno sviluppo, a titolo personale e organizzativo.

Bruno Bara nel 2009 ha scritto: “Si può capire tutto, ma cambiare nulla”. Usando una metafora olimpica possiamo disporci sulla linea di partenza al grido agognato di “adesso si cambia”, convinti –a livello superficiale– di poter scattare e correre verso una meta idealizzata nel momento in cui lo starter darà il via. Eppure molto raramente questo accade, almeno con le modalità che riteniamo di dover attenderci.

Perché tutto ciò? Siamo delle persone deboli e incapaci? Le nostre organizzazioni sono mal strutturate? I collaboratori sono maligni e inconcludenti? Oppure tutto avviene al di fuori di noi e non ne abbiamo colpa, né abbiamo potere di intervenire? Facciamo un passo indietro. Ognuno di noi è prezioso e unico nel suo modo di essere. E questo vale per la persona come per l’organizzazione. Il valore e l’unicità di ognuno di noi non dipende da quanto riusciamo a realizzare e a esprimere, ma dalla nostra essenza. L’essenza, in effetti, è l’unica cosa che non cambia. Tutto il resto sì: la nostra biologia, il contesto in cui viviamo, le persone che incontriamo, ciò che facciamo e il modo in cui lo facciamo. Il cambiamento è una componente fondamentale e imprescindibile della nostra esistenza.

Abbiamo però bisogno di schemi e modelli per muoverci, altrimenti ci sentiremmo dispersi nel caos. Evolutivamente per questo abbiamo sviluppato la resistenza al cambiamento, un ottimo antidoto per continuare a operare secondo percorsi risultati efficaci, senza farsi distrarre dalle migliaia di stimoli che giungono ogni giorno alla nostra mente.

(…)

 

Autore: Paolo Speranza

Pubblicato sul numero 114 Agosto 2016 di “Persone & Conoscenze”, Este ed.

Trovi il sommario del numero a questo link: https://www.este.it/images/riviste/Sommari/Sommari_PeC/P&C_114_Sommario.pdf

Per leggere l’articolo completo acquista la versione .pdf scrivendo a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434419), oppure acquista la copia singola numero arretrato Persone & Conoscenze n.114 Agosto 2016 su https://www.este.it/abbonamenti/copia-singola-numero-arretrato-persone-conoscenze-2.html.

“Ci sono tecniche specifiche per il change management”

Non c’è nulla che abbia validità universale, per le persone e per le organizzazioni, l’utilità delle tecniche consiste nell’ispirarci ed aiutarci a riflettere, il resto dobbiamo metterlo noi.

“Se vuoi cambiare, cambia la tua identità”

L’identità è un argomento delicato, la costruiamo insieme agli altri, è indispensabile per la nostra stessa coerenza e per la storia della nostra vita, non si cambia così facilmente e non è affatto detto che cambiarla sia una scelta saggia; lasciamoci aperti, lasciamo i nostri schemi non troppo rigidi, è la cosa migliore che possiamo fare per cambiare.

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