Dai un’occhiata agli spezzoni dell’evento di presentazione del mio romanzo svoltosi a Milano, presso il Museo dell’assicurazione
Qui potete trovarlo in vendita online: https://www.ibs.it/pochi-passi-dal-futuro-libro-paolo-speranza/e/9791281156142?srsltid=AfmBOoqQsz9eW9HOgkI5fvtwxpqiqzPvUjLFsuQZPYEoWReq56t6bVDM
“Qualcosa è cambiato. Oggi ho una vita diversa. E pensieri diversi. Il presente, ma soprattutto il futuro, hanno assunto colori nuovi, più vividi, più veri”.
Le parole della casa editrice END Edizioni:
“Quanto costa uscire dai binari rassicuranti della routine? Quanto può essere faticoso, ma anche sottilmente appagante, liberarsi dalle abitudini e dai condizionamenti che ingabbiano le nostre vite? Il romanzo di Paolo Speranza non offre a chi legge soluzioni facili, non propone risposte definitive e rassicuranti, stimola piuttosto una ricerca interiore che serva a illuminare e chiarire il nostro rapporto con il mondo e con gli altri. La frustrazione e la paura di sbagliare guidano spesso le nostre scelte, ma a volte basta un fatto inaspettato, una deviazione dalla trama risaputa, dal ripetersi monotono delle giornate per cominciare a guardare la vita con occhi nuovi. Certo, i segni vanno colti, riconosciuti e interpretati, e il viaggio è tortuoso, a tratti doloroso, la meta appare lontana e il rischio di fallimento ci accompagna inevitabilmente. Inutile sottolineare, tuttavia, che se non abbiamo il coraggio di iniziare quel viaggio non potremmo mai sapere come va a finire.”
Qui potete trovarlo in vendita online: https://www.ibs.it/pochi-passi-dal-futuro-libro-paolo-speranza/e/9791281156142?srsltid=AfmBOoqQsz9eW9HOgkI5fvtwxpqiqzPvUjLFsuQZPYEoWReq56t6bVDM
C’è anche un nuovo percorso su “Il senso personale del rischio”. Tratta della percezione personale del rischio in generale, influenzata da molti fattori, cognitivi, emozionali, comunicativi, e che influenza il nostro approccio al rischio stesso.
Questo percorso contiene una ricerca scientifica compiuta con l’Università La Sapienza di Roma
ed è patrocinato dal Museo dell’assicurazione di Milano.
Mi fa piacere mostrarti anche qualche breve spezzone di un percorso formativo su bisogni, neuroscienze e motivazione.
Il villaggio di Perruchon nel comune di Champorcher, in Valle d’Aosta, in occasione del Natale, si arricchisce di sculture lignee che rappresentano un presepe speciale.
In questo audio/video emozionale ho cercato di narrare e catturare le idee, la creatività e la magia di quanto si può ammirare lungo le stradine di questa incantevole frazione di montagna.
Pubblicato il 25 maggio 2023 su risorseumane-hr.it La Business Anthropology offre una prospettiva unica sull’interazione tra cultura e produttività aziendale. Mentre in Italia è ancora marginale, nel mondo anglosassone e nel Nord Europa è un approccio diffuso. E’ tempo di abbracciare questa disciplina che, unita alla psicologia, offre nuove e ampie dimensioni per il successo delle nostre imprese.
“La persona al centro” Credo che ciascuno di noi, da qualsiasi prospettiva di business guardi, ha sentito fino allo sfinimento questa frase, uno slogan sbandierato e spesso vuoto, una direzione annunciata e spesso non intrapresa. Ma davvero questa “persona” che tutti vogliono mettere al centro è felice di esserlo, ammesso e non concesso che l’intenzione ostentata sia poi agita?
In occasione delle Mostre itineranti, in Italia e in Europa, della Fondazione Mansutti, istituzione unica nel suo genere, che valorizza il patrimonio storico delle Assicurazioni, sono state realizzate delle guide in modalità mediatica particolare, un mix di audio scritto e narrato, suoni, musiche e immagini originali.
La Fondazione deve molto al suo fondatore, l’appassionato collezionista Francesco Mansutti, il cuore entusiasta di tutto il lavoro di raccolta internazionale che dura da decine di anni.
Al momento la Mostra è a Genova, sebbene, a causa dell’emergenza in atto, non sia visitabile.
Le audio/video guide permettono di entrare nell’atmosfera storica dell’argomento trattato e di comprenderne i significati, nonchè rendere piacevole e più interattiva la visita.
Mi è stato conferito il terzo premio alla quinta edizione del Concorso Letterario Albatium 2018 – Albiate (MB), nella sezione “prosa libera”. L’opera premiata è un racconto dal titolo “Un biglietto per il futuro”.
A volte facciamo tutto per bene, ascoltiamo noi stessi e crediamo di aver indirizzato al meglio i nostri passi, pensiamo di aver colto nel modo migliore che sappiamo le opportunità intorno a noi, riteniamo di aver seminato con cura i germogli del nostro futuro, eppure lo stesso non otteniamo nulla. Non ci sono risultati, ci sembra che il contesto sia immobile ed indifferente, che i nostri sforzi siano vani. E non sappiamo capirne il perché.
Accanendosi non ricaviamo nulla di più, potremmo anzi peggiorare le cose. Ci sembra di essere impotenti.
Credo che tutto ciò sia capitato ad ognuno di noi, e magari capita proprio in questo momento della nostra vita. I flussi del vento e delle occasioni seguono la loro corrente e ci sembra di esserne esclusi.
Ovviamente ognuno di noi sbaglia, è naturale e salutare errare, eppure non riusciamo ad afferrare i nostri errori. Forse perché non ci sono sostanzialmente errori. Forse perché quello che cerchiamo di fare al momento non ha una prospettiva né uno spazio, è semplicemente così.
E alla fine questa autonomia del flusso rispetto alla nostra volontà ci rende liberi. Sì, liberi, perché ci permette di essere realmente chi siamo e di seguire davvero il nostro essere, visto che sembra che poco di quel che facciamo influisca sul futuro immediato. Forse è controintuitivo, ma pensate a quanta libertà ci offre. Se tanto non cambia nulla nel fare una cosa o l’altra, perché mai non fare ciò che ci piace e dedicarci al nostro essere in piena libertà?
Lasciar andare la presa, lasciarsi aperti al futuro senza piegarsi all’ossessione del risultato, sono straordinarie armi di felicità e ci riserveranno certamente sorprese, probabilmente molto più adatte a noi stessi rispetto a ciò che ostinatamente stavamo cercando.
Propongo questo breve brano, tratto da un vecchio cartone animato di ispirazione biblica, “Giuseppe”. Poeticamente, esprime una riflessione simile alla nostra.